Quando richiedere un feedback
Ce lo dice la parola stessa: il feedback è nutrimento, qualcosa che ci torna indietro a seguito delle nostre parole e azioni. Non è semplice vederla così, vero? Questo perché prima di tutto è necessario sfatare alcuni luoghi comuni:
➡️ NON È la verità assoluta: si tratta dell’OPINIONE della persona che ce lo dà e come tale dovrebbe essere espresso;
➡️ NON È un giudizio o una critica irrazionale: il feedback dev’essere costruito a partire da FATTI OGGETTIVI (es: “quando martedì scorso mi hai detto che ti avevo deluso…”) e ARGOMENTATO parlando dell’effetto che la parola o l’azione ha avuto SU DI SÉ (continuando l’esempio di prima: “…non mi sono sentito abbastanza e questo mi ha reso molto triste”). Di questo argomento parla molto bene Cimdrp, introducendolo come Messaggio in Prima Persona (MPP);
➡️ NON È sempre richiesto: proprio perché si tratta di un nutrimento per la nostra persona ed è un qualcosa che siamo noi a richiedere, è innanzitutto necessaria la FIDUCIA nei confronti di chi ci sta parlando. Perciò scegliamolo con attenzione: se l’intenzione dell’altro non è quella di farci migliorare, teniamo in considerazione la validissima ipotesi di non curarci di quanto ha da dirci (o perlomeno filtriamo con consapevolezza le sue parole) 😉
Solo alla luce di questo potremo effettivamente considerare il feedback un dono dettato dall’amore, una grande opportunità di crescita in cui l’altro non ci punta il dito contro, ma ci accompagna per mano! ❤️