(Ti) cambio perché ti amo: dalla sindrome di Pigmalione alla crescita personale
«Geniale!», esclamò l’inventore. «Costruirò la mongolfiera più grande e colorata del mondo. Investirò tutto il mio tempo e le mie energie in questo progetto e chiunque volerà con la mia creazione!». Ma la sua determinazione non cambiò la decisione altrui di viaggiare in aereo.
Può sembrare una storia breve dal finale amaro, ma in realtà è l’inizio di una questione ben più grande: vi è mai capitato di innamorarvi follemente di un’idea? Un’idea di business, o l’idea di cominciare un nuovo percorso di vita, una nuova avventura. Oppure l’idea di una persona, la voglia di stare con qualcuno a patto che si dimostri come vogliamo noi, con le caratteristiche che abbiamo in mente e secondo i nostri standard. Nelle relazioni di coppia tendiamo così tanto a “plasmare” l’altro a nostro piacimento che la psicologia ha dato un nome a questo comportamento: sindrome di Pigmalione.
Ma cosa ci spinge al desiderio di cambiare il partner? Lo facciamo davvero per amore o c’è dell’altro?
Conoscere i propri gusti e i propri bisogni in una relazione non è solo giusto, ma sacrosanto. Quando però insistiamo affinché l’altro cambi in funzione di essi e, in cuor nostro, sentiamo che lo ameremo veramente solo alle nostre condizioni, questo dovrebbe farci drizzare un po’ le orecchie: è forse possibile che, come l’inventore di prima, abbiamo basato il nostro sentimento su un’idea, più che sulla realtà?
Se immaginiamo i due protagonisti della relazione come piatti di una bilancia, è come se il nostro imporci nei confronti dell’altro modificasse l’equilibrio del rapporto, sbilanciandolo dall’altra parte. La naturale conseguenza? La perdita del controllo che, come se non bastasse, cerchiamo di recuperare proprio sbilanciandoci ulteriormente sull’altra persona, pensando che monitorando e dirigendo i suoi comportamenti potremo riportare i piatti sullo stesso livello. Di fatto, però, stiamo mettendo ancora più peso su un braccio che non ci appartiene.
Una relazione è fatta anche di compromessi, è vero, ma la negoziazione si fa sempre in due, tenendo conto dei bisogni di entrambe le parti; quando imponiamo un cambiamento, invece, stiamo prendendo in considerazione solo i nostri desideri.
Non possiamo costringere qualcuno a viaggiare sempre sulla nostra mongolfiera… ma possiamo chiederlo. E a volte, magari, possiamo anche pensare di prendere l’aereo.
Abbiamo approfondito la questione sulle storie delle nostre pagine Facebook e Instagram. In alternativa, potete saperne di più dando un’occhiata al nostro ebook Emozioni in movimento!