La comunicazione non violenta
❓ FEELINKS RISPONDE…
Quando desideriamo che una persona si sintonizzi sulle nostre esigenze, non è solo il feedback a venirci in aiuto: la COMUNICAZIONE NON VIOLENTA, di cui Rosenberg è stato pioniere e massimo studioso, è quel tipo di comunicazione che permette di confrontarsi anche su argomenti spinosi, senza farsi male o sminuirsi in alcun modo. 🤗
Esattamente come il feedback, è una maniera di dialogare che richiede cura e amore nei confronti del prossimo: già il fatto di preoccuparsi di come potrebbe reagire chi ci sta di fronte è un punto di partenza fondamentale, perché significa che ci teniamo. ❤️ Com’è strutturata una comunicazione non violenta? Ecco i quattro step che ci permetteranno di costruire un messaggio efficace:
➡️ OSSERVAZIONE: constatare un fatto oggettivo, come se dovessimo dare un feedback. È importante citare solo ciò che è osservabile in modo inequivocabile da entrambi gli interlocutori, senza alludere a critiche o giudizi. Esempio: “Mi sono accorto/a che, quando ieri ti ho chiesto di chiamarmi una volta a casa, non l’hai fatto”.
➡️ SENSAZIONE: dire le emozioni che ci ha scaturito l’azione osservata, far capire come ci siamo sentiti. Esempio: “Questa cosa mi ha fatto sentire un po’ triste e per un attimo ho avuto paura di non essere abbastanza importante per te”.
➡️ BISOGNO: stabilire in modo chiaro e sincero qual è il bisogno sottostante alla nostra emozione; perché avremmo avuto bisogno che quella cosa venisse fatta diversamente? E perché vorremmo che anche in futuro venisse cambiata? Esempio: “A volte ho bisogno di sentirmi apprezzato/a e questi piccoli gesti mi aiuterebbero”.
➡️ RICHIESTA: chiedere di modificare il comportamento con gentilezza e affetto. Esempio: “Se dovessi chiederti di nuovo delle attenzioni di questo tipo, ti andrebbe di ritagliare solo qualche minuto del tuo tempo per parlare un po’ con me?”.
Non possiamo avere la garanzia che l’altra persona accetti… ma sicuramente le avremo detto quanto volevamo nel modo più corretto possibile!